Dedicato agli amici di ORA.Team
Cominciamo con una storia inventata ma realistica
Un’Incongruenza rivela una verità nascosta
Nella pittoresca regione del Chianti, l’azienda vinicola “Terre Antiche”, un tempo fiore all’occhiello della tradizione, si trovava ad affrontare le sfide della modernità. L’aumento della produzione e l’espansione verso nuovi mercati avevano messo a dura prova il loro sistema logistico, ormai obsoleto. Era giunto il momento di un cambiamento radicale: l’adozione di un nuovo software di logistica.
Per guidare questa trasformazione, Terre Antiche si affidò a due consulenti esperti:
- Giulia, esperta di organizzazione delle risorse umane, con una profonda conoscenza delle dinamiche aziendali e delle esigenze dei lavoratori.
- Marco, esperto informatico, appassionato di tecnologia e innovazione, pronto a sfruttare il potenziale del digitale per ottimizzare i processi.
Insieme, iniziarono a utilizzare il software di consulenza integrata, compilando meticolosamente le sezioni relative alle loro aree di competenza. Giulia si concentrò sui processi HR, le competenze del personale e il clima aziendale, mentre Marco si immerse nei trattamenti di dati, nei profili autorizzativi e nei casi d’uso del nuovo sistema.
Mentre i dati si accumulavano nel software, emerse un’incongruenza che attirò la loro attenzione. Giulia aveva inserito un KPI relativo al “tasso di errore nelle spedizioni”, misurato come percentuale di ordini evasi in modo errato. Marco, dal canto suo, aveva valutato l’”affidabilità del sistema di tracciabilità delle spedizioni”, misurando la percentuale di spedizioni tracciate correttamente dal software.
In teoria, queste due misure avrebbero dovuto essere correlate: un sistema di tracciabilità affidabile dovrebbe portare a un minor numero di errori nelle spedizioni. Tuttavia, i dati raccontavano una storia diversa. Mentre l’affidabilità del sistema di tracciabilità era elevata, il tasso di errore nelle spedizioni rimaneva ostinatamente alto.
Questa incongruenza spinse Giulia e Marco a indagare più a fondo. Analizzando i dati e intervistando il personale, scoprirono una verità sorprendente: gli errori nelle spedizioni non erano causati da problemi tecnologici, ma da una mancanza di comunicazione e collaborazione tra i diversi team coinvolti nel processo logistico.
Il personale addetto alla preparazione degli ordini non era sempre informato sulle specifiche richieste dei clienti o sulle eventuali modifiche dell’ultimo minuto. Gli autisti, a loro volta, non sempre ricevevano istruzioni chiare sulle priorità di consegna o sulle eventuali restrizioni di accesso ai luoghi di consegna.
Questa scoperta fu un campanello d’allarme per Terre Antiche. Il nuovo software di logistica, per quanto efficiente, non poteva risolvere da solo i problemi di comunicazione e collaborazione radicati nell’azienda. Era necessario un intervento più ampio, che coinvolgesse la formazione del personale, la revisione dei processi e la promozione di una cultura aziendale basata sulla comunicazione aperta e la collaborazione interfunzionale.
Grazie alla consulenza integrata e all’utilizzo del software, Terre Antiche aveva scoperto una criticità nascosta che, se ignorata, avrebbe potuto compromettere il successo del progetto di trasformazione logistica. Questa consapevolezza permise all’azienda di affrontare il problema alla radice, trasformando una potenziale minaccia in un’opportunità di crescita e miglioramento.
Cos’è la Consulenza Integrata nel Paradigma della Complessità?
La consulenza integrata, nel contesto del paradigma della complessità, è un approccio dinamico e co-evolutivo alla consulenza che non solo riconosce l’interconnessione tra consulente, cliente e sistema, ma anche l’importanza di integrare i punti di vista di più consulenti appartenenti ad aree di competenza differenti ma confinanti. Questa integrazione di competenze e prospettive permette di affrontare la complessità in modo più completo ed efficace, garantendo che le soluzioni emergenti siano sostenibili e rispondano alle molteplici sfaccettature della situazione.
In questo paradigma, il team di consulenti diventa un sistema a sé stante, in cui ogni membro contribuisce con la propria expertise e il proprio punto di vista unico, arricchendo il processo di co-creazione e aprendo nuove possibilità. La consulenza integrata diventa così un’orchestrazione di competenze, in cui il dialogo e la collaborazione tra i consulenti sono fondamentali per creare soluzioni innovative e olistiche.
La consulenza integrata è un processo dinamico e co-evolutivo in cui un team di consulenti con competenze differenti ma complementari collabora con il cliente e il sistema per co-creare soluzioni emergenti attraverso un dialogo continuo, un apprendimento reciproco e l’integrazione di molteplici prospettive.
Esempi di Consulenza Integrata con Integrazione di Competenze
- Pianificazione finanziaria familiare: un team di consulenti finanziari, legali e fiscali collabora per creare un piano finanziario completo che tenga conto di tutti gli aspetti legali e fiscali, oltre che delle esigenze e degli obiettivi della famiglia.
- Supporto alla transizione di carriera: consulenti di carriera, psicologi e coach lavorano insieme per fornire un supporto completo all’individuo, aiutandolo a esplorare le sue opzioni, sviluppare le sue competenze e gestire l’aspetto emotivo del cambiamento.
- Sviluppo comunitario: urbanisti, sociologi, ambientalisti ed economisti collaborano per facilitare un processo di sviluppo comunitario partecipativo e sostenibile, integrando le diverse prospettive e competenze per creare soluzioni innovative.
- Gestione di situazioni di crisi familiari: psicologi, assistenti sociali, avvocati e mediatori familiari lavorano insieme per fornire un supporto completo alla famiglia in crisi, affrontando gli aspetti emotivi, legali, sociali ed economici della situazione.
- Supporto a individui con bisogni speciali: educatori, terapisti, assistenti sociali e consulenti legali collaborano per creare un piano di supporto personalizzato che tenga conto delle esigenze specifiche dell’individuo e lo aiuti a raggiungere i suoi obiettivi di autonomia e inclusione.
Vantaggi dell’Integrazione di Competenze nella Consulenza Integrata
- L’integrazione di diverse competenze permette di affrontare la complessità in modo più completo, considerando tutti gli aspetti della situazione.
- La collaborazione tra consulenti con background diversi stimola la creatività e l’innovazione, portando a soluzioni più efficaci e sostenibili.
- La presenza di un team di esperti con competenze complementari aumenta la fiducia del cliente nel processo di consulenza.
- La collaborazione tra consulenti favorisce lo scambio di conoscenze e l’apprendimento reciproco, contribuendo alla crescita professionale di tutti i membri del team.
Consulenza integrata nei progetti di cambiamento
Ho già trattato in un altro articoletto, a grandi linee, la relazione tra consulenza e progetti di cambiamento in sistemi complessi.
Uniamo i due argomenti con approccio pratico. Come si possono integrare i consulenti per supportare progetti di cambiamento in sistemi complessi?
Ogni disciplina o area di competenza sviluppa una propria ontologia, ovvero un modo specifico di concettualizzare e rappresentare il mondo. Queste ontologie possono variare in termini di terminologia, struttura e relazioni tra i concetti.
Le semantiche definiscono il significato dei termini e delle relazioni all’interno di un’ontologia. Anche se due ontologie condividono alcuni termini, le loro semantiche possono differire, portando a interpretazioni diverse degli stessi concetti.
Nonostante le differenze ontologiche e semantiche, le aree di competenza confinanti presentano inevitabilmente punti in comune e sovrapposizioni. Questi punti di contatto creano un terreno fertile per l’integrazione e la collaborazione tra i consulenti.
Quando i consulenti valutano la configurazione del sistema dalle loro prospettive specifiche, possono emergere contraddizioni o incongruenze tra le loro valutazioni. Queste contraddizioni possono essere dovute a differenze ontologiche, semantiche o semplicemente a interpretazioni diverse dei dati disponibili. Oppure, possono corrispondere a contraddizioni insite nel sistema, tensioni e dinamiche che causano disequilibri e che meritano particolari attenzioni, fino a diventare cruciali nel formulare il progetto di cambiamento.
Allo stesso tempo, le valutazioni dei consulenti possono anche portare a conferme multiple, ovvero a convergenze o sovrapposizioni tra le loro conclusioni. Queste conferme rafforzano la validità delle osservazioni e aumentano la fiducia nelle soluzioni proposte.
Il processo di integrazione delle prospettive dei diversi consulenti è analogo all’incrocio dei raggi luminosi di due torce elettriche: aiuta a distinguere tra verità e falsità.
Le contraddizioni spingono i consulenti a riesaminare le loro ipotesi, a chiarire le loro semantiche e a cercare un terreno comune. Questo processo di confronto e negoziazione può portare a una comprensione più profonda del sistema e a soluzioni più robuste.
Le conferme multiple, d’altra parte, aumentano la probabilità che le osservazioni siano corrette e che le soluzioni proposte siano efficaci.
In conclusione, la consulenza integrata, attraverso l’integrazione di prospettive diverse, favorisce un processo di confronto e negoziazione che aiuta a distinguere tra verità e falsità, portando a una comprensione più profonda del sistema e a soluzioni più efficaci e sostenibili. I vantaggi, nel condurre progetti di cambiamento, sono evidenti.
Valutazione integrata
Un consulente è tale se è efficace nel formulare valutazioni nel proprio ambito di competenza. Se la collaborazione tra consulenti è stabile, si può concepire un sistema di valutazione congiunto, capace di esprimersi anche nella zona grigia che si trova tra i confini delle aree di competenza, quindi ai margini rispetto al focus del singolo consulente. La relazione può trasformare in forza un tipico punto debole della consulenza e diventare tratto distintivo per il team di consulenti.
Occorre però investire nella definizione congiunta di criteri di valutazione nei concetti di confine delle ontologie dei consulenti.
Consideriamo un esempio concreto: la logistica aziendale affrontata da un esperto di organizzazione delle risorse umane e da un esperto informatico.
Concetti nella zona di confine
- Gestione delle informazioni:
- HR: L’esperto HR potrebbe essere interessato a come le informazioni sui dipendenti (disponibilità, competenze, turni) vengono raccolte, condivise e utilizzate per ottimizzare la pianificazione logistica.
- IT: L’esperto IT si concentrerebbe sui sistemi informatici e le tecnologie utilizzate per gestire e condividere queste informazioni, garantendo l’accuratezza, la sicurezza e l’accessibilità dei dati.
- Formazione e competenze:
- HR: L’esperto HR valuterebbe le competenze necessarie per svolgere le attività logistiche e identificherebbe eventuali lacune formative, proponendo programmi di formazione e sviluppo.
- IT: L’esperto IT potrebbe contribuire alla formazione fornendo strumenti informatici e piattaforme di e-learning per supportare l’acquisizione di nuove competenze.
- Comunicazione e collaborazione:
- HR: L’esperto HR si preoccuperebbe di garantire una comunicazione efficace tra i diversi team coinvolti nella logistica, promuovendo la collaborazione e la risoluzione dei conflitti.
- IT: L’esperto IT potrebbe fornire strumenti di comunicazione e collaborazione digitale per facilitare lo scambio di informazioni e il coordinamento delle attività logistiche.
- Ergonomia e sicurezza sul lavoro:
- HR: L’esperto HR si concentrerebbe sulla progettazione di ambienti di lavoro sicuri ed ergonomici per i lavoratori coinvolti nelle attività logistiche, riducendo il rischio di infortuni e malattie professionali.
- IT: L’esperto IT potrebbe contribuire fornendo tecnologie e strumenti per monitorare e migliorare la sicurezza sul lavoro, come sistemi di tracciamento dei movimenti o dispositivi di protezione individuale intelligenti.
- Automazione e robotica:
- HR: L’esperto HR valuterebbe l’impatto dell’automazione e della robotica sulla forza lavoro, identificando le esigenze di riqualificazione e gestendo eventuali cambiamenti organizzativi.
- IT: L’esperto IT si occuperebbe dell’implementazione e della manutenzione delle tecnologie di automazione e robotica, garantendo la loro integrazione con i sistemi esistenti e la loro efficienza operativa.
Questi concetti, pur essendo ai margini dei focus principali dei due consulenti, rappresentano aree di sovrapposizione in cui le loro competenze e prospettive possono integrarsi per creare soluzioni logistiche più complete ed efficaci.
La collaborazione tra l’esperto HR e l’esperto IT in queste aree può portare a una migliore comprensione delle esigenze logistiche dell’azienda, all’identificazione di opportunità di miglioramento e all’implementazione di soluzioni innovative che tengano conto sia degli aspetti umani che tecnologici.
Criteri di valutazione dei due consulenti considerati disgiuntamente
L’esperto informatico, nella sua valutazione della questione logistica, utilizzerà probabilmente una rappresentazione basata su concetti e strumenti tipici dell’informatica, come:
- Trattamenti di dati: descriverà come i dati vengono raccolti, archiviati, elaborati, trasmessi e utilizzati all’interno del sistema logistico. Questo include l’identificazione dei tipi di dati coinvolti (ad esempio, informazioni sui dipendenti, inventario, ordini, spedizioni), le finalità del trattamento e le misure di sicurezza adottate.
- Profili autorizzativi: definisce chi ha accesso a quali dati e quali operazioni può eseguire su di essi. Questo è fondamentale per garantire la sicurezza e la riservatezza delle informazioni, soprattutto quando si tratta di dati sensibili come quelli relativi ai dipendenti.
- Attori: identifica i diversi ruoli e responsabilità all’interno del sistema logistico, come ad esempio gli addetti al magazzino, gli autisti, i responsabili delle spedizioni, ecc. Questo aiuta a comprendere il flusso di lavoro e le interazioni tra i diversi attori.
- Casi d’uso: descrive le diverse funzionalità del sistema logistico dal punto di vista dell’utente, come ad esempio la registrazione di un nuovo ordine, la tracciabilità di una spedizione, la gestione dell’inventario, ecc. Questo aiuta a comprendere le esigenze degli utenti e a progettare un sistema che sia facile da usare e risponda alle loro necessità.
- Strutture dati: definisce come i dati vengono organizzati e strutturati all’interno del sistema, ad esempio utilizzando database relazionali, database NoSQL o altre strutture dati. Questo è importante per garantire l’efficienza e la scalabilità del sistema.
- Interfacce utente: progetta le schermate e i moduli che gli utenti utilizzeranno per interagire con il sistema logistico. Questo include la scelta degli elementi grafici, la disposizione dei campi di input e la definizione dei flussi di lavoro.
L’esperto di organizzazione delle risorse umane utilizza una struttura logica analoga per rappresentare le sue valutazioni, sebbene adattata al suo specifico dominio di competenza.
- Processi HR: descriverà i processi chiave relativi alle risorse umane coinvolte nella logistica, come il reclutamento e la selezione del personale, la formazione e lo sviluppo, la valutazione delle prestazioni, la gestione delle assenze e delle presenze, ecc. Questo include l’identificazione delle fasi di ciascun processo, i ruoli coinvolti e le eventuali criticità.
- Competenze e profili professionali: definisce le competenze e i profili professionali necessari per svolgere le diverse attività logistiche. Questo include sia le competenze tecniche specifiche (ad esempio, utilizzo di carrelli elevatori, conoscenza delle normative di sicurezza) che le competenze trasversali (ad esempio, capacità di lavorare in team, problem solving, comunicazione).
- Struttura organizzativa: analizza la struttura organizzativa dell’azienda, in particolare per quanto riguarda la logistica. Questo include l’identificazione dei diversi team e reparti coinvolti, le loro responsabilità e le relazioni gerarchiche. L’obiettivo è valutare se la struttura organizzativa attuale favorisce o ostacola l’efficienza logistica.
- Clima e cultura aziendale: valuta il clima e la cultura aziendale, in particolare per quanto riguarda l’impatto sulla motivazione, l’engagement e la produttività dei dipendenti coinvolti nella logistica. Questo include l’analisi della comunicazione interna, del livello di fiducia e collaborazione tra i team, e della percezione dei dipendenti riguardo al loro lavoro e all’azienda.
- Indicatori di performance: identifica gli indicatori chiave di performance (KPI) per misurare l’efficacia e l’efficienza dei processi logistici e delle risorse umane coinvolte. Questo include metriche come il tasso di turnover del personale, il numero di incidenti sul lavoro, il tempo medio di consegna, il livello di soddisfazione dei clienti, ecc.
- Piani di sviluppo: propone piani di sviluppo per migliorare le prestazioni logistiche e la gestione delle risorse umane. Questo può includere programmi di formazione, iniziative per migliorare il clima aziendale, modifiche alla struttura organizzativa o l’adozione di nuove tecnologie.
Criteri di valutazione dei due consulenti considerati congiuntamente
Mi spiego presentando alcuni esempi di valutazioni e misure nell’area di confine tra l’esperto informatico e l’esperto di organizzazione delle risorse umane, con particolare attenzione all’intreccio dei metodi di misura e alla possibilità di una misura unica interpretata in modo diverso da entrambi:
Area di confine: Gestione delle informazioni
- Caso d’uso: Accesso ai dati dei dipendenti
- Esperto IT:
- Titolo: “Accesso ai dati dei dipendenti”
- User story: “Come responsabile HR, voglio poter accedere ai dati dei dipendenti in modo sicuro e veloce per prendere decisioni informate.”
- Scenario principale: L’utente HR accede al sistema, inserisce le credenziali, seleziona il dipendente e visualizza i dati rilevanti (anagrafica, competenze, formazione, ecc.).
- Scenari secondari: Accesso negato per utenti non autorizzati, ricerca di dipendenti per nome o ID, esportazione dei dati in diversi formati.
- Maturità: Alta (sistema già implementato e utilizzato)
- Adeguatezza: Media (potrebbe essere migliorata l’interfaccia utente)
- Affidabilità: Alta (pochi errori o malfunzionamenti segnalati)
- Rischi: Violazione della privacy dei dati, accesso non autorizzato.
- Opportunità: Migliorare l’interfaccia utente, integrare con altri sistemi HR.
- Esperto HR:
- Misura unica: “Tempo medio di accesso ai dati dei dipendenti”
- Interpretazione IT: Efficienza del sistema informatico (tempo di risposta, velocità di caricamento, ecc.)
- Interpretazione HR: Impatto sulla produttività degli utenti HR (tempo risparmiato nella ricerca di informazioni, possibilità di prendere decisioni più rapide, ecc.)
- Esperto IT:
- Altro esempio: Accuratezza dei dati dei dipendenti
- Misura unica: “Percentuale di errori nei dati dei dipendenti”
- Interpretazione IT: Affidabilità del sistema di raccolta e gestione dei dati (errori di input, problemi di sincronizzazione, ecc.)
- Interpretazione HR: Impatto sulla qualità delle decisioni HR (errori nelle buste paga, problemi nella pianificazione delle ferie, ecc.)
Area di confine: Formazione e competenze
- Misura unica: “Tasso di completamento dei corsi di formazione online sulla sicurezza sul lavoro”
- Interpretazione IT: Efficacia della piattaforma di e-learning (facilità d’uso, accessibilità, tracciamento dei progressi)
- Interpretazione HR: Livello di coinvolgimento e apprendimento dei dipendenti (motivazione, acquisizione di competenze, impatto sulla sicurezza effettiva)
Area di confine: Comunicazione e collaborazione
- Misura unica: “Numero di richieste di supporto IT risolte entro 24 ore”
- Interpretazione IT: Efficienza del servizio di supporto IT (tempestività, qualità delle risposte, risoluzione dei problemi)
- Interpretazione HR: Impatto sulla produttività e sul clima aziendale (riduzione dei tempi di inattività, soddisfazione dei dipendenti, collaborazione tra team)
L’utilizzo di misure comuni, interpretate in modo diverso dai due consulenti, permette di evidenziare le interconnessioni tra le diverse aree di competenza e di favorire un dialogo costruttivo per la definizione di soluzioni integrate che tengano conto sia degli aspetti tecnologici che di quelli umani.
Strumenti di integrazione
Come detto, un presupposto fondamentale per un’efficiente integrazione è la stabilità del rapporto di collaborazione tra consulenti:
- facilita la condivisione di informazioni, idee e preoccupazioni in modo aperto e trasparente;
- permette ai consulenti di conoscere le competenze, i punti di forza e le aree di miglioramento di ciascuno, favorendo una collaborazione più efficace;
- crea un ambiente di lavoro positivo e collaborativo, in cui i consulenti si sentono a proprio agio nel condividere le proprie opinioni e nel mettere in discussione le idee degli altri;
- aiuta a gestire eventuali conflitti o divergenze di opinione in modo costruttivo, trovando soluzioni che soddisfino le esigenze di tutti i coinvolti.
Un altro fattore importante è la familiarità col sistema su cui va operato il cambiamento, che permette di:
- identificare le specificità del sistema, le sue dinamiche interne, le sfide e le opportunità;
- analizzare le informazioni raccolte in modo accurato e contestualizzato, evitando fraintendimenti e interpretazioni errate;
- sviluppare soluzioni che siano realizzabili e sostenibili nel contesto specifico del sistema, tenendo conto delle sue peculiarità e dei suoi vincoli;
- anticipare le conseguenze delle soluzioni proposte, sia positive che negative, e adattare le strategie di conseguenza.
Considerato però che un progetto di cambiamento può coinvolgere anche il cliente, può durare a lungo e richiedere una lenta e paziente raccolta di tasselli di un puzzle che cambia nel tempo, certamente è fondamentale avvalersi di uno strumento informatico, un servizio software fruibile in cloud, tipicamente con interfaccia Web e con gestione di ruoli ed autorizzazioni.
Il software immaginato potrebbe facilitare il processo di valutazione congiunta, il punto più delicato della consulenza integrata:
- consentendo ai consulenti di inserire le loro valutazioni in sezioni specifiche;
- evidenziando le misure comuni e le diverse interpretazioni;
- facilitando la comunicazione e la collaborazione tra i consulenti attraverso strumenti di discussione e condivisione.
In questo modo, il software diventerebbe uno strumento chiave per supportare la consulenza integrata e favorire la co-creazione di soluzioni efficaci e sostenibili.
Anche la gestione del progetto di cambiamento dovrebbe far parte del sistema.
Discutiamone secondo una griglia concettuale che si rifà alla visione olonica: funzione, funzionamento, funzionalità e collocazione (nei vari livelli).
Funzione
Mappare le configurazioni e ri-configurazioni del sistema:
- Permettere ai consulenti di rappresentare lo stato attuale del sistema, catturando le sue componenti, le relazioni tra esse e i processi in atto. Questo potrebbe avvenire attraverso diagrammi, mappe concettuali, o altre rappresentazioni visuali che facilitino la comprensione della complessità del sistema.
- Supportare la simulazione e la progettazione di cambiamenti al sistema, consentendo ai consulenti di esplorare diverse opzioni e valutarne l’impatto potenziale. Questo potrebbe includere la modifica di processi, la riorganizzazione di strutture, l’introduzione di nuove tecnologie o l’implementazione di nuove strategie.
Gestire il progetto di cambiamento:
- Aiutare i consulenti a definire gli obiettivi del progetto, le fasi di implementazione, le risorse necessarie e i tempi previsti.
- Monitorare l’avanzamento del progetto, raccogliere dati sull’efficacia delle soluzioni implementate e identificare eventuali scostamenti dal piano originale.
- Facilitare la comunicazione e la collaborazione tra i consulenti e il cliente, fornendo un ambiente condiviso per lo scambio di informazioni, documenti e feedback.
- Supportare la valutazione dei risultati del progetto, misurando l’impatto delle soluzioni implementate sugli obiettivi prefissati e identificando eventuali aree di miglioramento.
Evidenziare le correlazioni tra valutazioni e misure utilizzate da consulenti differenti:
- consentire l’inserimento e l’integrazione dei dati provenienti da diverse fonti e discipline, superando le barriere ontologiche e semantiche.
- Utilizzare tecniche di visualizzazione dei dati per evidenziare le relazioni, le sovrapposizioni e le eventuali contraddizioni tra le valutazioni e le misure utilizzate dai diversi consulenti.
- Fornire strumenti per facilitare il dialogo e la negoziazione tra i consulenti, aiutandoli a chiarire le loro prospettive, a risolvere eventuali conflitti e a convergere verso soluzioni condivise.
Funzionamento e Funzionalità
Gestione delle ontologie e delle semantiche
Il software dovrebbe utilizzare un modello di dati flessibile, in grado di accogliere ontologie e semantiche diverse provenienti da varie discipline.
Dovrebbe fornire strumenti per mappare le ontologie dei diversi consulenti, identificando i punti di contatto, le sovrapposizioni e le eventuali incongruenze semantiche. Questo processo di mappatura potrebbe essere supportato da algoritmi di analisi del linguaggio naturale per l’estrazione di concetti.
Il software dovrebbe incoraggiare la creazione di un glossario condiviso, in cui i consulenti possono definire e concordare il significato dei termini chiave utilizzati nel progetto, riducendo così le ambiguità e facilitando la comunicazione.
Sistema di autorizzazione e controllo degli accessi
- Creazione di profili utente personalizzati per ciascun consulente, definendo i loro ruoli, le loro responsabilità e i loro livelli di accesso ai dati e alle funzionalità del sistema.
- Controllo granulare degli accessi, consentendo di definire in modo preciso quali dati e quali operazioni ciascun utente può visualizzare, modificare o condividere. Questo è fondamentale per garantire la sicurezza e la riservatezza delle informazioni, soprattutto quando si tratta di dati sensibili.
- Tenere traccia di tutte le azioni eseguite dagli utenti, registrando chi ha fatto cosa, quando e su quali dati. Questo aumenta la trasparenza e la responsabilità, e facilita l’identificazione di eventuali problemi o anomalie.
Collaborazione e comunicazione
- Fornire un ambiente di lavoro condiviso in cui i consulenti possono collaborare in tempo reale, scambiando informazioni, documenti e feedback.
- Integrare strumenti di comunicazione come chat, videoconferenze e forum di discussione per facilitare l’interazione tra i consulenti, anche a distanza.
- Funzionalità per la gestione delle attività e dei flussi di lavoro, consentendo ai consulenti di assegnare compiti, impostare scadenze e monitorare l’avanzamento del progetto.
Visualizzazione e analisi dei dati
- Visualizzare i dati rilevanti per il loro lavoro, monitorare l’andamento del progetto e identificare eventuali criticità.
- Analisi dei dati per esplorare le relazioni tra le diverse valutazioni e misure, identificare trend e pattern, e generare report e presentazioni.
- Tecniche di visualizzazione avanzate per rappresentare le correlazioni tra le valutazioni dei diversi consulenti, evidenziando punti di convergenza, divergenze e aree di incertezza.
Intelligenza artificiale e apprendimento automatico
- Utilizzare algoritmi di intelligenza artificiale per analizzare i dati raccolti, identificare potenziali rischi e opportunità, e suggerire soluzioni o strategie alternative.
- Apprendere dalle interazioni dei consulenti e dai risultati dei progetti, migliorando nel tempo la sua capacità di supportare la consulenza integrata.
Collocazione
Il software si colloca su cloud in modo da poter essere utilizzato sempre ed ovunque. A livello organizzativo, ciò consente di porlo nella rete dei rapporti tra consulenti e, volendo, anche tra consulenti e cliente. Di fatto, consente la costituzione di un asset virtuale che mantiene valore nella misura in cui è aggiornato e che aumenta di valore se viene utilizzato diffusamente e se viene arricchito dall’apporto dei vari esperti coinvolti.
Immagine di copertina generata con Midjourney, il prompt è mio.