I cervelli delle persone, sebbene siano unici, hanno in comune le leggi biologiche e quelle dell’attività bio-neurale. Non so se, qualora fossimo capaci di riprodurre atomo per atomo la configurazione di un cervello, si possa clonare la mente ma sicuramente le menti possono condividere pensieri (nel senso di pensare pensieri analoghi) grazie alle basi materiali ed esperienziali comuni ed ai linguaggi. Non ci sono prove scientifiche di eventi telepatici, che io sappia. Dunque si può presupporre che ogni mente abbia un’intimità inaccessibile. Questo fatto lascia la porta aperta al libero arbitrio, all’anima ed alla metafisica in generale. Soprattutto, traccia una linea di confine oltre il quale non portare le riflessioni sulla Teoria dei Flussi, almeno nella fase della loro fondazione.
La forma di pensiero più facile da condividere (nel senso sopra specificato) è la percezione.
Le percezioni si manifestano nella mente ma sono flussi di informazione originate dai sensi. Parlandosi, tutte le persone che guardano il cielo limpido converranno che esso è celeste, eventualmente traducendo dalle varie lingue. Se la conversazione prosegue, ciascuno potrà arricchire la propria percezione con le sfumature dipinte dai pensieri degli altri. Se l’osservato non è qualcosa di molto semplice, però, scopriamo molto prima la bellezza del confronto.
Volendo fondare una Teoria, devo aver chiaro che essa ha natura convenzionale: è vera nella misura in cui tante persone ci credono, ovvero rilevano corrispondenza tra pensieri formulati nella Teoria e pensieri indotti dalla percezione della realtà.
Anziché nello spazio sociale / relazionale, si potrebbe ritenere vera una Teoria basandosi sul tempo: per una singola persona, la Teoria è vera nella misura in cui riesce a spiegare molte sue esperienze.
Per “credere” e “spiegare” possiamo intendere: “formulare modelli predittivi efficaci”.
Questa breve riflessione serve per fissare un punto molto semplice: le percezioni sono pensieri, si manifestano nella mente e si possono trasmettere da mente a mente linguisticamente in modo approssimativo. La mente è il luogo in cui, tra le altre cose, si rappresenta la realtà.
Veritas est adaequatio intellectus et rei
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