Nei progetti di cambiamento delle organizzazioni, nelle aule dei tribunali, nella ricerca scientifica, nei luoghi della politica… la verità costruita insieme è alla base delle decisioni. I dati sono più utili quanto più vengono correlati con altri, integrando i vari punti di vista. In questo senso, non esistono in linea di principio dati esatti ma dati più o meno circostanziati, attendibili, compatibili con i vincoli stabiliti.
Costruire verità componendo tasselli
Quando trattiamo informazione e conoscenza in divenire, formuliamo delle ipotesi o degli scenari ipotetici ed immaginiamo il loro evolversi o lo simuliamo con sistemi simbolici o informatici.
Se ci accorgiamo che gli scenari ipotizzabili sono troppi o conducono a conseguenze troppo diverse tra loro, sentiamo il bisogno di acquisire altre informazioni, altri tasselli del puzzle che si sta via via componendo.
Talvolta, le competenze necessarie sono troppe e non c’è il tempo utile per acquisirle, e ci rivolgiamo a chi ne sa di più. Ogni volta che andiamo dal medico o che ci rivolgiamo ad un altro consulente per avere una sua valutazione, dobbiamo ovviamente prima condividere con questa figura ciò che sappiamo. Poi entra in gioco il consulente ed ecco che i punti di vista sono diventati due, i vincoli sul sistema da modellare sono aumentati, gli scenari ipotetici si sono sfrondati e riusciamo anche a prevederne più accuratamente la loro evoluzione.
In aggiunta, o, se non c’è possibilità di coinvolgere un consulente, in sostituzione, è utile confrontarsi con un nostro pari, che potrebbe non saperne di più ma sicuramente ha un’esperienza ed una sensibilità propri. Le modalità di coinvolgimento sono simili, come pure i risultati ottenuti. La differenza è che più questa persona ci è vicina e più sono le informazioni di contesto già condivise. Sull’effettiva utilità del confronto con un pari nel recuperare informazione e conoscenza in divenire, le aspettative sono naturalmente minori. Non è però opportuno sottovalutarle: addirittura, spesso gli esperti apprezzano l’apporto degli “incompetenti” anche solo per le questioni che sollevano o perché mettono in evidenza aspetti che l’esperto considerava scontati.
Quando si trattano informazione e conoscenza in divenire, l’unione fa la forza!
Osservare sistemi che cambiano nel tempo
Mentre siamo al lavoro sulla costruzione del nostro modello mentale o matematico o informatico, mentre in nostri ingranaggi cerebrali sferragliano e neuroni e bit lampeggiano, non è detto che il sistema da modellare resti immutato, in attesa che noi possiamo trarre le conclusioni o fare qualche altra osservazione. Ci sono addirittura situazioni in cui è l’atto stesso di rilevare e misurare ad interferire con l’evoluzione di ciò che si vorrebbe osservare. Si pensi alla somministrazione di un questionario ad una persona o alla determinazione di velocità e posizione di una particella subatomica.
Come consulente informatico, per me, lavorare con informazione e conoscenza in divenire è la norma! Si fanno riunioni per definire come sarà una certa interfaccia utente, quali sono i dati da trattare, quali gli obiettivi, eccetera eccetera. Si comincia a sviluppare il software e si fa vedere qualche bozza al committente, la cui immaginazione viene stimolata verso una maggiore consapevolezza.
Mentre il cantiere informatico è in pieno svolgimento, le specifiche possono cambiare, portando a rilavorazioni. Il fatto è che, per i non addetti ai lavori, immaginare un percorso di trattamento dati tramite strumenti informatici è difficile. Quando si vedono le prime schermate funzionare, le “celluline grige” ricevono stimoli creativi. È normale che si cambi idea.
Questo schema è trasversale rispetto alle varie discipline, non è specifico dell’ambito informatico. Per fare un altro esempio, si consideri il piano alimentare prodotto da un nutrizionista o dietologo: gli effetti di variazioni dell’alimentazione su un sistema complesso, com’è quello del mio corpo, sono difficili da prevedere ed è più efficace assestare il piano alimentare a mano a mano che emergono discrepanze tra effetti previsti ed effetti rilevati.
Conviene accogliere la prospettiva che ci saranno modifiche in corso d’opera ed organizzare apposite sessioni di approfondimento d’analisi ed affinamento del modello. Le attività da svolgere non possono che essere precisate cammin facendo. Di conseguenza, anche l’offerta economica dovrà essere precisata in itinere.
La complessità va abbracciata.
Verità inconoscibile, rischi ed opportunità
Quando si sta elaborando informazione e conoscenza in divenire, può capitare che una parte della verità risulti definitivamente sfuggente. Ecco qualche esempio:
- assoluzione per insufficienza di prove:
- impossibilità di conoscere con precisione contemporaneamente velocità e posizione di una particella;
- iniziare a sviluppare un sistema software senza sapere quali saranno le effettive necessità degli utenti, in futuro;
- un’improvvisa inversione di una tendenza di mercato, proprio nel settore principale della nostra azienda.
Ci tocca accettare il fatto di non essere onniscenti e di dover comunque prendere decisioni ed andare avanti. Ogniqualvolta lo facciamo, ci assumiamo rischi ed opportunità, cioè sappiamo che il sistema che ci siamo mentalmente rappresentati potrà evolversi in vario modo, più o meno favorevole.
Compiere un’analisi dei rischi e delle opportunità consiste essenzialmente nell’identificare e misurare i nessi causali tra eventi inerenti il sistema osservato. Particolarmente utile è focalizzarsi sui percorsi circolari, cioè retroattivi, e cercare di capire se tendono all’equilibrio o all’esplosione. Queste sorgenti di complessità e disordine sono solitamente proprio
Rappresentare informazione e conoscenza in divenire
L’informatica ci consente di superare un tradizionale limite dei modelli matematici entrando nel mondo della simulazione. Per esempio, la chimica computazionale consente di progettare molecole al computer, accelerando a dismisura il processo di ricerca e sviluppo. Per fare un altro esempio, il web-to-rendering, analogo al “web-to-print“, consente di produrre immagini tridimensionali foto-realistiche a supporto di processi decisionali. In qualche senso, questo consente di fruire già di un prodotto sebbene ancora non esista. Per rappresentare processi aziendali progressivamente, ci si può avvalere di strumenti come Connexio.
1=0,9999….?
Per concludere questo percorso, vorrei portare l’attenzione del lettore sul fatto matematico che 1 è uguale a “0,999…”. L’uguaglianza si può dimostrare a partire dal fatto che “0,999…” è 0,9 + 0,09 + 0,009 +… ovvero che 0,999… è 9/10 + 9/100 + 9/1000 +…. Attingendo all’analisi matematica, si può applicare la formula per la somma delle serie geometrica, cioè una serie in cui si mantiene costante il rapporto tra un termine ed il successivo, si può concludere quanto affermato.
Si noti però che questa uguaglianza è di natura topologica. Algebricamente non è per nulla scontato. Ed ora apriamo una finestra sulla complessità. Notiamo che 0,999… indica una procedura iterativa divergente, cioè senza fine:
- scrivi zero;
- scrivi virgola;
- scrivi nove;
- torna al passo precedente.
La procedura è impraticabile, proprio perché è senza fine. Quindi se noi cercassimo di sostituire 1 con 0,999… in un qualunque calcolo matematico, lo renderemmo inconcludente!
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